mercoledì 21 novembre 2012

Scemenza pedagogica

Ascolto il loro programma radio quasi tutti i giorni, non appena posso.
Apparentemente sono l'enfasi della scemenza, del non-sense, dello sberleffo. E fanno ridere per questo.
Ma qualche volta si mettono a parlare seriamente.
E lo fanno molto bene.
A chi capita, in questi giorni, di ascoltare Radio Deejay tra le 17 e le 18.30 sarà capitato di sentir parlare di "Casa Elisa", una casa di accoglienza che SOS Vilaggi del Bambini ha creato ad Atene e che ospita bambini tra i 2 e i 5 anni che hanno subito abusi di ogni tipo.
Ma Casa Elisa rischia di chiudere perché la crisi economica, che in Grecia si è fatta sentire più che in altri paesi, fa si che il governo non abbia più fondi per finanziare questa struttura.
E La Pina si è fatta carico di cercare fondi perché questo non accada.
Potrà sembrare la solita raccolta fondi, uguale a mille altre, che non sappiamo mai se sarà portata a  termine.
Personalmente, però, mi è capitato di sentire La Pina raccontare del suo incontro con questi bambini.
E la "svampita" della radio aveva la voce rotta dal pianto. Un pianto vero. Sincero.
Lei continua a dire di non essere un tecnico dell'educazione, ma parla in modo appassionato di ciò che ha visto con i suoi occhi. Con la naturalezza che, secondo me, la contraddistinuge.
Questo mi ha fatto specie.
Come mi ha "raggelato" (proprio questa sera) sentire il suo collega Diego parlare di "progetto educativo".
Si, proprio Diego che passa il suo tempo prendendo in giro le persone, sbeffeggiando e deridendo ogni persona, ha parlato con molta competenza di un progetto pedagogico.
Il tutto coordinato (mi si passi il termine) dalla Vale, la loro compagna di sempre.
E in tutto questo pubblicizzare Casa Elisa, ho sentito spendere parole entusiastiche sul lavoro degli educatori, sul loro ruolo, sulla competenza che dimostrano.
In un periodo in cui (da Padova in poi, ma anche prima) l'educazione sembra solo un alibi per raggiungere altri obiettivi (poco etici e leciti) qualcuno ha avuto il coraggio di raccontarla diversamente.
Senza essere un tecnico.
E la "scemenza" allora diventa pedagogica, perché educa - in una trasmissione leggera che vuole solo accompagnare le persone a casa dopo il lavoro - ad un'attenzione all'altro che esula dai confini nazionali, dagli andamenti della Borsa e da qualsiasi altro argomento faceto.
 
La Pina, Diego e la Vale mi perdoneranno per averli definiti "svampiti" e sono certo che accetteranno questo mio strano modo di pubblicizzare e condividere il loro progetto.
Sentito.
Entusiasta.
A mio parere, Vero!
 
Ecco il link per il loro sito, anche se tutti lo avranno già sentito.

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