mercoledì 18 luglio 2012

La Pedagogia insegnata da mia figlia

Mia figlia ha cinque anni, quasi sei. A settembre andrà a scuola.
Un paio di settimane fa mi fa una domanda a bruciapelo: "Papà, come nascono i bambini?". L'innocenza e la curiosità nei suoi occhi, il panico nei miei.
La metà del mio cervello deputata a fare l'educatore ha cominciato a girare "Come affronto questa domanda? Che tipo di spiegazione può capire alla sua età?" mentre l'altra metà del mio cervello - quella deputata a fare il padre - ha espresso un solo concento: "Aaaaarrrrgggggghhhhhhh!!!!!!".
Poi, per fortuna, le sinapsi hanno ricominciato a funzionare e le due metà del cervello sono tornate una.
Ed è partita la spiegazione sul fatto che quando un papà e una mamma si vogliono tanto bene decidono di fare un bambino e tutta la tiritera successiva sul semino del papà che va nella pancia della mamma e poi cresce fino a diventare una bellissima bambina come lei.
Perché questo post?
Perché la mia prima risposta istintiva è stata "Te lo spiego quando sei più grande" ma la mia bimba voleva una spiegazione adesso.
Perché l'educazione non può rispettare i tempi dell'educatore, ma deve necessariamente rispettare i tempi dell'educando.
E infine perché mi sembra una buona presentazione (anche se sintetica) di quello che sono e di quello che questo blog vorrebbe essere per me: un luogo dove confrontare esperienze educative, dove imparare dagli altri e soprattutto dove mettere nero su bianco delle riflessioni che ci aiuteranno a crescere e ad affrontare sempre al meglio la nostra professione e la nostra vita.
Auguro a tutti di trovare interessante ciò che scrivo e spero che la partecipazione sia attiva.

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