giovedì 19 luglio 2012

Gap generazionali: nonni, educazione e tecnologia

Un bambino di meno di 10 anni gioca con il suo nintendo 3DS. La nonna parla con la sua vicina di camper ricordando gli episodi della scorsa estate e raccontando le novità avvenute. 
Citando il nipote - "oh quanto è cresciuto dall'anno scorso" - descrive la sua attività di questo momento: "sta giocando con il computer, insomma con quelle cose lì che usa lui".
Dai racconti emerge che è una nonna impegnata a tempo pieno nell'educazione del nipote, come spesso accade in questi nostri tempi dove i genitori non sempre hanno il tempo di fare i genitori, ma è assolutamente fuori dal mondo tecnologico che permea la vita del bambino.
Immagino la fatica che questa donna fa nell'essere investita del doppio ruolo di nonno-genitore - già complesso di suo - in un mondo che stenta a capire, a cui fa fatica a stare dietro...
Cellulari, computer, videogiochi, social network, i-pad, i-pod, tablet... questo è il mondo comunicativo dei nostri nuovi giovani e dei nostri nuovi bambini, già avvezzi fin da piccoli ad utilizzare la tecnologia.
E i nonni - se sono "tecnologicamente avanzati" - riescono a malapena a leggere o inviare un sms (fatto già di per sé straordinario nella maggior parte dei casi!).
Eppure sono investiti di un ruolo educativo fondamentale, quotidiano, dove tocca a loro (che vorrebbero solo viziare e "godersi" i propri nipotini o nipotoni) preoccuparsi dell'apprendimento delle regole, di spiegare un mondo che anche loro comprendono poco, di fare attenzione ai "nuovi" pericoli e di seguire le tappe evolutive delle nuove generazioni.
Mentre i genitori si limitano a stare con i propri figli nel fine settimana, magari facendo cose divertenti per superare il senso di colpa della loro assenza.
Un'inversione di ruoli preoccupante, a cui però sembra difficile trovare rimedio.
Ma i nonni, coloro che hanno faticato per portarci in questo nuovo mondo con il sudore della loro fronte e con le loro lotte, stoicamente - ancora una volta - si rimboccano le maniche e non rinunciano ad affrontare al meglio il compito che, qualcun altro, gli ha imposto.
Degni esempi - come sempre - di senso di responsabilità, flessibilità e caparbietà.

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